possibile la revoca della concessione

confermata la revoca decisa da un Comune in merito alla procedura per l’ampliamento del cimitero mediante project financing

possibile la revoca della concessione

Possibile la revoca del contratto di concessione di lavori pubblici mediante finanza di progetto. Questo il punto fermo fissato dai giudici (sentenza numero 2102 del 7 novembre 2024 del Tar Campania), chiamati a prendere in esame l’istanza con cui un’impresa edile ha impugnato la determina con cui è stata disposta la revoca di tutti gli atti amministrativi relativi alla procedura per l’ampliamento del cimitero comunale mediante procedura di ‘project financing’ e la delibera di giunta comunale con cui si è disposto di porre in essere tutti gli atti amministrativi volti alla revoca della convenzione per l’ampliamento del cimitero comunale. Per meglio inquadrare la questione, i giudici precisano che nella concessione, a differenza dell’appalto ove la stipula del contratto dà luogo a un rapporto giuridico paritetico fra parte pubblica e parte privata, la stipulazione del contratto non modifica la qualificazione del rapporto, che resta di diritto pubblico anche dopo il perfezionamento del negozio, con conseguente possibilità per l’amministrazione di esercitare il potere autoritativo di revoca. Senza dimenticare, poi, la volontà del legislatore di estendere l’istituto della revoca per motivi di pubblico interesse anche agli ambiti negoziali successivi alla stipulazione del contratto di concessione di lavori pubblici in finanza di progetto. Tirando le somme, è ammissibile la revoca della concessione successiva alla stipulazione della convenzione. Nella specifica materia del project financing è ritenuto adeguatamente motivato il provvedimento di revoca il quale indichi dettagliatamente e in maniera approfondita le ragioni sia di fatto che giuridiche a sostegno delle determinazioni di revoca. E nel contenzioso preso in esame, tenuto conto dell’interesse pubblico avente quale obiettivo la più rapida realizzazione di nuovi loculi cimiteriali all’interno del già esistente perimetro cimiteriale, il Comune ha fatto chiarezza, osservando che, dall’epoca della ricezione delle offerte, cioè oltre dieci anni fa, le materie prime e le tecniche progettuali proposte dai concorrenti sono divenute obsolete e non economicamente convenienti, tanto per la pubblica amministrazione quanto per i medesimi concorrenti, oltre che non corrispondenti alle nuove norme tecniche sulle costruzioni. Così facendo, il Comune ha indicato i motivi, ossia le ragioni giuridiche e fattuali, che l’hanno indotto a disporre la revoca dei provvedimenti relativi alla procedura. Invece, in caso di mancata revoca, la pubblica amministrazione sarebbe tenuta a sopportare eventuali maggiori costi per opere intrinsecamente prive dell’efficienza necessaria al raggiungimento degli scopi di pubblico interesse sottesi alla loro realizzazione.

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