Blocca un autobus per 45 minuti: condannato per interruzione di pubblico servizio

Un autobus fermo a causa della condotta tenuta da un uomo che, nonostante l’opposizione del conducente nel pieno rispetto del regolamento di viaggio, voleva salire sull’autobus in compagnia di un pittbull privo di museruola e guinzaglio.

Blocca un autobus per 45 minuti: condannato per interruzione di pubblico servizio

Nel caso di specie, un uomo ha provato a salire su un autobus pubblico con il suo cane pitbull senza museruola, nonostante l'opposizione del conducente. Secondo le prove presentate, i giudici di Appello hanno ritenuto che il proprietario del cane abbia interrotto deliberatamente il servizio pubblico bloccando il bus per 45 minuti.

L’uomo ha inoltre, insultato il conducente accusandolo di dare spazio a persone straniere invece che agli italiani e minacciando che nessuno sarebbe partito se non gli fosse stato permesso di viaggiare con il cane. La Corte di Cassazione adita, ha evidenziato che l'uomo ha provocato panico tra i presenti con un atteggiamento intimidatorio, costringendo l'autista a chiedere l'intervento dei carabinieri, causando un ritardo di 45 minuti con disagi per i passeggeri.

La Corte Suprema ha confermato che l'opposizione del conducente alla presenza del cane non può essere considerata una provocazione poiché il diniego è giustificato dalla presenza di un regolamento di viaggio il quale richiede che i cani a bordo debbano indossare museruola e guinzaglio. Il comportamento intimidatorio ha portato all'interruzione del servizio pubblico, obbligando l'autista a chiedere aiuto alle forze dell'ordine per riprendere il viaggio.

La Corte ha sottolineato che per riconoscere la provocazione come attenuante, è necessario che l'azione ingiusta sia oggettivamente contraria alle regole legali, incluso il regolamento di viaggio, che in questo caso non è stato violato. Inoltre, le norme morali e sociali, considerate dalla collettività in un dato momento storico, non dipendono dalle convinzioni personali del trasgressore. Sono state respinte le obiezioni sollevate in Cassazione riguardo a presunti errori nella valutazione del fatto.

Il padrone del cane ha commesso un'azione grave interrompendo il servizio per un lungo periodo e intimidendo il conducente con minacce e insulti gravi.

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